Project Description
La Comunità Pastorale San Maurizio nasce il 1° febbraio 2008 ma è stata preceduta da un lungo lavoro di sinergia fra le tre parrocchie che la compongono: San Giulio, Santa Maria del Cerro e San Pietro Apostolo, tutte situate all’interno del Comune di Cassano Magnago. La Comunità coincide di fatto con il territorio della città, con vantaggi notevoli per quanto riguarda l’organizzazione delle tante iniziative e le relazioni con l’amministrazione.
La chiesa scomparsa
Dopo la costituzione della Comunità, San Maurizio diviene anche il patrono condiviso da tutta la città e festeggiato il 22 settembre. Non corrisponde a nessuno dei santi protettori delle singole parrocchie storiche dell’abitato, ma a questo santo martire del III secolo dopo Cristo era intitolata una chiesa scomparsa e di cui è rimasta solo la torre campanaria, detta appunto “di San Maurizio”, ora di proprietà comunale.
Situata ai margini dell’attuale parco della Magana, la torre venne eretta in epoca tardo romana per fungere da avamposto militare contro le invasioni celtiche e convertita a campanile a seguito della costruzione della chiesa dedicata a San Maurizio.
La chiesa oggi scomparsa esisteva già nel Duecento; a partire dal 1533 presso questa chiesa venne istituita, per volontà testamentaria del sacerdote Giovanni Patelli, una cappellania: essa obbligava i nobili di Cassano Magnago ad eleggere un cappellano – successivamente insignito del titolo di abate – che avrebbe avuto giurisdizione ecclesiastica su detto edificio e sugli oratori di San Martino (poi ricostruito in altro loco) e di San Giorgio in Campora (l’attuale Sant’Anna).
Ai tempi della visita pastorale di San Carlo Borromeo, avvenuta nel 1570, l’edificio misurava 12 per 8 metri. In quell’occasione il santo arcivescovo benedisse le due campane della torre, una delle quali scandisce ancor oggi le ore, e fu istituita la “Confraternita dei Disciplini”, organizzazione laica preposta alla preparazione e all’animazione delle celebrazioni.
San Maurizio fu quindi ristrutturata nel periodo immediatamente successivo e nel 1622 Federico Borromeo trovò un edificio più ampio, descrivendolo spazioso e in buono stato.
A partire dalla metà del Settecento, venne usata come lazzaretto e come alloggio per le soldataglie di passaggio: iniziarono proprio in questo periodo i contrasti tra l’amministrazione comunale e la parrocchia di Santa Maria del Cerro sulla proprietà del fabbricato, della quale San Maurizio era succursale. Per un certo periodo i cappellani della chiesa furono nominati dal Comune, che si occupava della manutenzione ma già la usava anche come edificio civile, avendo creato nel 1789 una scuola elementare.
Nel 1823 la chiesa passò nuovamente al potere ecclesiastico: la parrocchia di Santa Maria continuò comunque a usare i locali superiori come scuola, mentre di tanto in tanto veniva usata per esigenze profane, come alloggio per soldati, lazzaretto e sede di riunioni.
A metà del secolo la chiesa ritornò nelle mani della municipalità e solo a partire dal 1899 il Comune riconobbe la proprietà alla Parrocchia e la possibilità di affittare i locali superiori dell’edificio. Successivamente divenne sede del Corpo Musicale Cassanese e alla fine della Prima Guerra Mondiale accolse di nuovo soldati, mentre l’amministrazione comunale tentava ancora una volta di riprenderne il controllo.

Nel 1934 infine la chiesa, ormai sconsacrata, fu abbattuta. Fu però salvato il campanile con due campane e orologio: era utile per convocare le sedute comunali, chiamare i bambini a scuola e – come era usanza contadina – avvisare della tempesta in arrivo: si pensava infatti che il suono delle campane avrebbe allontanato le intemperie dai raccolti e scongiurato periodi di difficoltà al sostentamento della popolazione.
Il campanile, ormai molto malandato, fu risistemato negli anni Sessanta e, a inizio anni Novanta, la vetrata dedicata al santo fu restaurata dagli alpini, il cui protettore è proprio San Maurizio, generale romano a Tebe.

Bibliografia
Marco Pippione: “Cassano Magnago: la nostra storia”, Ed. Crespi