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Pentecoste

Dopo 7 settimane, portiamo a compimento la celebrazione pasquale in questa Domenica di Pentecoste.

Essere consolati

Anche in questa domenica, la Parola di Dio ci raggiunge con un messaggio molto consolante e molto confortante. Gesù dona il “Paraclito”, cioè il consolatore. Così insegna che il dono della consolazione del cuore è un dono di Dio. Lo Spirito di Dio, spirito di amore, svolge, anzitutto, questo dono nel cuore di ogni singolo credente. Oggi noi tutti dobbiamo chiedere questo dono e sentire che il Signore viene accanto a ciascuno di noi per consolare le nostre vite.

Anche noi consolatori

L’esperienza della consolazione interiore non è, però, solamente un dono interiore, personale. Tutti possiamo diventare consolatori degli altri. Come? Certamente con quel ministero dell’ascolto e del consiglio che sono essi stessi realtà creata dallo Spirito di Dio. Più in profondità, però, l’epistola di questo giorno insegna che attraverso il compito ecclesiale che tutti i cristiani sono chiamati a svolgere, si vive e si esercita il ministero della consolazione. Quando un credente si pone a servizio della comunità, non importa il “lavoro” che sa fare, ma, piuttosto, il suo concreto darsi da fare per l’intera comunità. Non esistono carismi maggiori e minori, insegna ancora Paolo. Tutti i carismi sono utili e necessari per la vita di una comunità, tanto che, quando vengono meno, si avverte la loro mancanza. Dunque si è consolatori del fratello con l’ascolto, il consiglio, il lavoro comune per il bene di una Chiesa.

Verso il rinnovo del Consiglio Pastorale

Mi piace chiudere questo spazio dedicato, da Pasqua ad oggi, al rinnovo del consiglio pastorale, già indicando a ciascuno di voi come vivere il rinnovo del CPCP che ci vedrà protagonisti nelle S. Messe del prossimo fine settimana. Anzitutto ricordo a tutti che non ci sarà l’omelia, ma solo una breve didascalia che sarà uguale a tutte le S. Messe. Terminata la lettura, a tutti gli adulti (maggiorenni) della comunità, sarà consegnata la scheda elettorale sulla quale si avrà la possibilità di votare due candidati per ogni singola fascia di età (quindi 6 preferenze in tutto: due per la fascia giovane, due per la fascia adulta, due per quella anziana). Non c’è più appartenenza alla singola Parrocchia: nelle comunità pastorali, come prevede il direttorio emanato dalla Curia Arcivescovile, tutti si è a servizio dell’unica realtà ecclesiale. Non conta la provenienza parrocchiale e nemmeno quella a gruppi, movimenti, associazioni. Tutti si deve essere sempre alla ricerca del bene che Dio indica ad ogni singola chiesa. Vorrei che già oggi invocassimo il dono dello Spirito di Dio per vivere bene questo momento. Chiediamo illuminazione per quei fratelli che avranno il compito di illuminare, decidere, studiare, “consigliare” per i prossimi quattro anni.

Maria, alla quale ci rivolgiamo sempre con amore e affetto del tutto filiale in questo mese di maggio, ci aiuti ad ottenere il dono di questo Spirito di Dio che consola, dirige, aiuta, sostiene, promuove, consiglia, donando senso e sapore alla vita.

La vita di tutti, sia quella personale che quella ecclesiale.

Il Vostro Parroco,