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7° di Pasqua

Siamo nel bel mezzo della novena di Pentecoste e stiamo invocando lo Spirito di Dio per le nostre vite ma anche per la vita della Chiesa. Cosa chiedere nella preghiera?

Essere custoditi…

Il Vangelo di oggi, che ci riporta ancora l’ultima preghiera del Signore, quel lungo testo noto anche come “preghiera sacerdotale” di Gesù, porta Cristo a chiedere al Padre, ormai nell’imminenza della sua morte, che i suoi discepoli siano custoditi dal maligno. Gesù ha, ormai da tempo, istruito i suoi discepoli circa la sua morte e tutto ciò che l’accompagnerà. Ora prega, con tutta l’intensità, la verità, la bellezza della sua preghiera, proprio per loro, che dovranno sopportare la tristezza e l’angoscia di quel momento. Ma la preghiera di Cristo si spinge oltre. Essa non riguarda solo loro, ma i discepoli di ogni tempo. È come se Gesù, conoscendo che ogni tempo avrà le sue difficoltà per vivere la fede, custodisse fin dal momento supremo della sua presenza nel mondo, tutti i discepoli che, nel corso dei secoli, avrebbero incontrato ostilità e difficoltà di ogni genere nel professare la propria fede e nel vivere il proprio credo religioso. Realtà che ha sperimentato, in modo del tutto particolare, la prima Chiesa, come sentivamo negli Atti degli Apostoli. Fin da subito, anche nelle primissime vicende, la Chiesa si è sempre sentita sostenuta dal Signore, incoraggiata da Lui, protetta, custodita dal Padre. L’elezione del successore di Giuda, San Mattia, avvenne proprio in questo clima di festoso sentirsi custoditi dal Padre in mezzo a tutte le vicende del tempo.

Anche noi custoditi e custodi

L’esperienza di essere custoditi in tante situazioni della vita è comune a tutti noi fin da bambini. Cerchiamo l’aiuto di persone amiche, di familiari a cui siamo sinceramente legati, o anche l’aiuto di istituzioni, tra cui la Chiesa, proprio per questo motivo: vogliamo sentirci custoditi in momenti di difficoltà o di solitudine o in altri momenti di bisogno. Per tutta la vita noi cerchiamo di essere custoditi da qualcuno o di far parte di esperienze che ci custodiscano nelle incertezze della vita. Così come anche siamo custodi di altri. Lo siamo da genitori, da nonni, ma anche da figli che si prendono cura delle difficoltà degli anziani, lo siamo da educatori rispetto ai ragazzi a cui siamo mandati. Abbiamo tante forme e tanti modi per essere custodi gli uni degli altri. Il Vangelo di oggi ci invita a fare tesoro di queste esperienze e a non perdere questo “ministero della custodia” che deriva da Dio stesso.

Verso il rinnovo del Consiglio Pastorale

Anche oggi non voglio far mancare un richiamo al rinnovo del Consiglio Pastorale che ci coinvolgerà tra due settimane. Anche il Consiglio Pastorale è chiamato ad essere partecipe di questo “ministero della custodia”. Il CPCP custodisce il deposito della fede insieme con i pastori e con tutti i credenti che, animati da buona volontà e sostenuti dallo Spirito di Dio, camminano sulle vie della fede. Il CPCP custodisce la vita di una comunità e la rilancia, perché il Vangelo trovi strade sempre nuove e sempre diverse per continuare la sua corsa. Il CPCP custodisce il senso di appartenenza ad una stessa comunità, cercando di favorire tutte quelle vie che sembrano promettenti perché la strada della fede sia accessibile a tutti.

Chiediamo a Maria, che onoriamo sempre come regina del mese di maggio, di esserci vicina e di aiutarci a camminare in queste strade che Dio stesso apre davanti a noi.

Un pensiero speciale, infine, per tutte le mamme che oggi sono in festa. Per loro la nostra preghiera e il ricordo alla Vergine e Madre.

Il Vostro Parroco,