2° di Pasqua
Il tempo di Pasqua
Il tempo di Pasqua è, per eccellenza, il tempo della Chiesa, il tempo in cui, anche attraverso la lettura degli Atti degli Apostoli, siamo tutti invitati a pensare alla nostra esperienza di Chiesa e alla nostra vita ecclesiale. Quest’anno, come abbiamo già annunciato anche nella S. Messa in Coena Domini del Giovedì Santo, vivremo in comunione con tutta la Diocesi, il rinnovo del Consiglio pastorale. Questo evento può essere visto come un adempimento formale del diritto, come una “seccatura” che ogni tanto ci capita oppure come un momento utile per riflettere, comprendere e, magari anche mettersi a disposizione per un compito ecclesiale importante.
Il consiglio pastorale
Il consiglio pastorale, insieme al Consiglio per gli affari economici della comunità, sono le due espressioni della vita comunitaria. Il Consiglio pastorale di Comunità Pastorale (CPCP) è il primo riferimento del Parroco e dei suoi collaboratori per la buona amministrazione della vita pastorale di tutta la comunità pastorale. Il CPCP è elettivo, si elegge ogni 4 anni o secondo le disposizioni del Vescovo, durante un’assemblea Eucaristica, quest’anno prevista per domenica 26 maggio. Possono votare tutti coloro che appartengono alla comunità e che abbiano compiuto 18 anni di età. Il consiglio pastorale esprime un consiglio per il Parroco e per i suoi collaboratori e, anche quando è richiesto il voto, la sua espressione è consultiva ma di grande rilevanza per tutte le decisioni che devono essere prese nell’ambito della comunità stessa.
Consigliare
Consigliare significa invocare il dono dello Spirito di Dio – il “consiglio” è uno dei 7 doni del settenario classico – perché tutta la comunità decida come procedere su argomenti, iniziative, decisioni di particolare rilevanza. Per questo motivo, chi entra nel consiglio pastorale non rappresenta mai un gruppo, un’associazione, un movimento o una particolare esperienza ecclesiale alla quale egli partecipa, ma, arricchito dalla sua esperienza personale, interviene per consigliare quale sia il bene da scegliere o da proporre per tutta la vita della comunità pastorale. Mi sembra che questa nota del direttorio della nostra Diocesi, sia più che importante e ci aiuti a capire che il consiglio non è mai una riunione di rappresentanti di vari gruppi ecclesiali.
La preghiera comune, la formazione, la reciproca conoscenza e stima sono i requisiti fondamentali per un buon funzionamento del Consiglio pastorale.
Una testimonianza
Il mandato del Consiglio pastorale che si è appena concluso, benché sia iniziato poco prima della pandemia del Covid ed abbia dovuto gestire questo periodo difficilissimo anche dal punto di vista ecclesiale, ha lavorato molto bene. Nell’ultima riunione è stato deliberato che i consiglieri scrivessero una testimonianza scritta, che lasciamo alla vostra lettura, come sintesi del mandato che si sta concludendo, così che tutti possano riflettere, pensare, pregare e magari anche rendersi disponibili per questo compito importante e delicato.
Sul prossimo notiziario daremo notizia su come candidarsi per il prossimo mandato.
Viviamo questo tempo di Pasqua come un momento di riflessione per la nostra vita comune, ricordando ancora che questa elezione avviene proprio nel 15 anno di fondazione della comunità e quindi, in un momento particolarmente significativo della vita comunitaria.
Il Vostro Parroco,