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XI dopo Pentecoste

La storia della salvezza

Dopo la sosta della festa della Trasfigurazione, torniamo a quella lettura della storia della salvezza che, in questa domenica, ci fa incontrare il tempo dei profeti con Elia.

Il “rumore del vento leggero”

Il profeta Elia è un profeta che potremmo definire “potente in opere”. È un uomo del primo testamento che, con l’autorità del profeta, compie gli stessi miracoli che, un giorno, compirà il Signore Gesù. Elia moltiplica la farina e l’olio nel tempo della carestia, Elia fa risuscitare un morto, esattamente come Gesù Cristo. Elia è anche il profeta che sconfigge i falsi profeti, è l’uomo che nella sfida del monte Carmelo vince 400 profeti legati ai culti degli dei stranieri; un uomo, appunto, forte. Eppure, quando egli stesso fa esperienza di Dio, scopre che non trova Dio nella potenza delle opere che pure compie nel suo nome, nemmeno nei grandi elementi della natura come il fuoco, il terremoto… Elia scopre la presenza di Dio nel “mormorio del vento leggero”, cioè in un momento di grande umiltà, in un momento, potremmo dire, legato ad un evento quasi insignificante. È lì, nel deserto dell’anima, che Dio parla e si mostra. La scrittura legata al profeta, in sostanza, ci sta dicendo che si vede la presenza di Dio non tanto nei grandi eventi della storia, ma in quegli eventi legati alle persone umili, alle persone che, rettamente, cercano il volto di Dio. Come vedremo nella festa dell’Assunta a proposito di Maria. Anche il Vangelo di oggi ci dice che il Signore dona la consolazione dello Spirito di Dio a tutti coloro che si lasciano guidare da Lui. Non ci sono preparazioni per conoscere l’opera di Dio e il modo in cui egli si manifesta: occorre solo essere attenti a quella voce interiore dello Spirito che parla quando un’anima sa aprirsi alla Sua rivelazione.

La catechesi per noi

Questa catechesi che ci viene rivolta nel cuore dell’estate è, per tutti, una grande provocazione. Credo che tutti cerchiamo la presenza di Dio in grandi eventi, in grandi manifestazioni. Anzi, quando accade qualcosa che sembra contraddire questa presenza, ci domandiamo: “Dov’è Dio? Perché non interviene? Perché non realizza ciò che noi vorremmo?”. La scrittura ci risponde con puntualità e con forza: Dio si rende sempre presente nel cuore delle persone che lo ricercano, nel cuore di coloro che sanno aprire a Dio il proprio cuore, la propria mente. Dio si manifesta nel silenzio della preghiera, nel nascondimento dell’anima che si ritira per stare con Lui. Dio parla, in modo misterioso, al cuore di ciascuno in modo tale che lo si possa comprendere. Certo Dio parla anche attraverso i grandi eventi della storia, ma occorre saperli leggere, come Maria che, nella sua umiltà, riesce a comprendere anche quelle cose che i grandi del suo tempo non hanno capito e nemmeno percepito.

È grazie a questa catechesi che possiamo entrare nella grande festa di Maria Assunta in cielo. È una festa di contemplazione, è una festa di attenzione al mistero di Maria che apre a noi eterne contemplazioni se anche noi impariamo a giudicare le cose, la storia, i grandi eventi che la animano con quella fede umile, sincera, profonda che nasce nei piccoli eventi della storia di ciascuno di noi, nelle “cose insignificanti” che, però, parlano al nostro cuore.

Cerchiamo anche noi di essere attenti alla voce di Dio che parla nel “mormorio del vento leggero”, che tutti possiamo sperimentare e apprezzare.

Vi invito a vivere con fede, anche se non sarete a Cassano, la festa dell’Assunta, con la raccomandazione, anche a chi si muove solo per questo giorno, di cercare una piccola oasi dello Spirito nella quale ascoltare Dio e lodare Maria. Buona festa dell’Assunta!

Il Vostro Parroco,