Santissima Trinità
Nel mistero della Pentecoste
Inizia una sezione molto lunga del tempo liturgico che, di fatto, arriverà fino all’inizio del prossimo avvento, con le sue tre scansioni, dopo Pentecoste, dopo il Martirio di San Giovanni il Precursore e dopo la Dedicazione della Chiesa Cattedrale. Scansioni diverse per riflettere su un unico mistero: il mistero di Dio. Cominciando con una solennità dopo l’altra: la SS Trinità oggi, giovedì il Corpus Domini, e, il venerdì della settimana successiva, il Sacro Cuore.

Un mistero difficile
Di fatto siamo sempre in difficoltà quando ci mettiamo a pensare alla Santissima Trinità. Eppure, dovremmo tutti partire da una constatazione: ogni nostra preghiera parte con il segno della Santa Croce, nel “nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Una invocazione della SS Trinità. Oppure spesso recitiamo il “Gloria al Padre”, che è parimenti una preghiera Trinitaria. Tutte le nostre preghiere, specie le orazioni che recitiamo nella S. Messa o nella liturgia delle ore, chiedono qualche cosa al Padre, attraverso la mediazione del Figlio, nella potenza dello Spirito Santo. Anche queste orazioni hanno un movimento trinitario. Dunque dovremmo capire che tutta la nostra fede consiste nel rivolgersi a Dio che è Trinità di amore.
Accanto a questo primo pensiero credo che ci aiuti la liturgia di oggi, ricordandoci che quando noi ascoltiamo il Figlio, ascoltiamo il Padre, quando noi ci mettiamo in relazione con il Figlio, ci mettiamo in relazione con il Padre e con lo Spirito. Questo è propriamente il nostro essere “figli di Dio”, come diceva San Paolo, ed eredi delle promesse di Cristo.
Concretamente…
Indicazioni preziose che ci ricordano che il cuore di questa festa è la relazione. Mentre ascoltiamo la rivelazione di Dio che è relazione, quella tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, siamo tutti invitati a metterci in relazione con Dio Padre, nella potenza dello Spirito Santo, accedendo al mistero di Dio per la rivelazione che il Figlio ha fatto.
Siamo, ormai, alla vigilia dell’estate, in settimana finiscono le scuole, il che ci proietta nella stagione delle vacanze, dei tornei, del disimpegno… terminano anche tutti i nostri percorsi di formazione e di studio.
Il richiamo che riceviamo ci rimanda a coltivare, comunque, la relazione con Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo. Il tempo estivo non deve essere un tempo “vuoto”, soprattutto un tempo senza Dio, come è per molti. Il tempo estivo è comunque un tempo favorevole, propizio per vivere la nostra relazione con Dio, per approfondire il suo mistero, magari in modo diverso rispetto ai percorsi che abbiamo durante il resto dell’anno.
Il mio richiamo è perché la S. Messa, almeno domenicale e la preghiera personale abbiano la loro centralità anche in estate. Penso, poi, ai ragazzi dell’oratorio feriale, che seguiranno un preciso percorso di preghiera nei giorni della proposta estiva: portiamoli a Messa la domenica! Questo dovrebbe essere un impegno di tutti coloro che hanno fede e soprattutto di coloro che non considerano l’oratorio estivo un buon “parcheggio”, un buon “servizio” rispetto ad un bisogno, ma un’attività assolutamente educativa che, poi, si compone di molte altre realtà, prima di tutto l’educazione alla fede, che non va mai “in vacanza”!
Il mio richiamo è per la solennità del Corpus Domini, alla quale invito tutti, partecipando, se possibile, giovedì 8 giugno alle 20.30 alla S. Messa in San Giulio e alla processione. Tutti abbiamo bisogno di fede, specialmente in questo tempo così complesso e difficile. Mettiamoci in cammino e in relazione con gli altri fedeli, per vivere la fede con responsabilità e impegno, come si addice a coloro che chiamano Dio con il nome di Padre. Il desiderio di incontrarlo e di parlare con Lui, sia il cuore della nostra preghiera estiva.
Il Vostro Parroco,