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III Domenica di Pasqua

Percorsi di gioia

Continuando il percorso di gioia che ho iniziato a proporre domenica scorsa, oggi, nella 3° domenica di Pasqua, siamo invitati a riflettere sulla “gioia dell’alleanza nel battesimo e nell’Eucarestia”.

Battesimo di penitenza e battesimo di Cristo

Come sappiamo bene anche Israele conosceva una prassi battesimale. È quella che ci viene richiamata dalle scritture di oggi e che ruota attorno al personaggio di Giovanni il Battista. Un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Un battesimo di penitenza, così come Giovanni che sta nel deserto, prega, digiuna e si astiene da ogni delizia della vita, insegna a fare.

Questo battesimo è superato da quello di Cristo. Istituito sulla Croce, il Battesimo di Cristo non è solo perdono dei peccati, ma è anche dono di grazia. Potremmo dire che se il battesimo antico, il battesimo di Giovanni, “toglieva” qualcosa, il battesimo di Cristo toglie i peccati per donare la grazia. È una realtà assolutamente positiva in grado di donare all’uomo ciò che più cerca: la grazia di Dio. Questa grazia trova poi la sua perfezione e la sua massima espressione nel sacramento dell’eucarestia, nel quale noi riceviamo il vero agnello di Dio, Gesù Cristo, colui che è venuto per togliere i peccati del mondo.

Noi e la gioia del battesimo e dell’Eucarestia

Questa gioia è solo liturgica o ha anche dei risvolti pratici? Ci sono comportamenti che possiamo attuare nella nostra vita di ogni giorno per sperimentare questa gioia? Ovviamente la gioia di cui parliamo non può essere solo liturgica, ma deve necessariamente comprendere la vita degli uomini. Trovo questi ambiti di possibile applicazione:

  1. La gioia del Battesimo e dell’Eucarestia è quella gioia che non ci fa rimanere ancorati al passato ma ci fa guardare al futuro. Cristo non ci vuole mai né ancorati né dipendenti dal passato. Ci offre la possibilità di superare il nostro passato per vivere un futuro che sia con Lui. Questo è il vero cammino di fede.
  2. La gioia del Battesimo e dell’Eucarestia è gioia comunitaria. La gioia della fede nasce quando uan persona non si rinchiude in sé stessa, quando non sta sola, ma impara a conoscere e a frequentare una comunità che è la comunità dei credenti, ovvero l’insieme di tutti coloro che, avendo Cristo nel cuore, vivono, lottano, soffrono, sperano, gioiscono. In una parola vivono ciò che il Signore riserva a ciascuno di loro.
  3. La gioia del Battesimo e dell’Eucarestia è la gioia di chi prega Dio come un Padre e gioisce perché sente la sua vicinanza e la sua benevolenza. Gioisce chi prega, come stiamo dicendo in questo anno pastorale tutto dedito alla preghiera.
  4. La gioia del Battesimo e dell’Eucarestia è la gioia di chi, grazie a questa preghiera profonda, vive i “frutti dello spirito”, cioè pace, benevolenza, concordia, desiderio di donarsi agli altri, propensione per il bene.
  5. La gioia del Battesimo e dell’Eucarestia si attualizza in noi quando riceviamo la S. Comunione, alla quale io sempre vi invito, possibilmente non solo nel giorno domenicale ma anche almeno una volta alla settimana nei giorni feriali.

Come vedete abbiamo molti comportamenti pratici che rimandano a molteplici dimensioni della vita quotidiana. Ed è proprio così: quando noi preghiamo bene, quando noi preghiamo intensamente, non solo si attiva il nostro spirito, la nostra anima, ma tutta la nostra vita ne trae beneficio. Specie nelle relazioni con gli altri. Cerchiamo, in questa prossima settimana, di sperimentare qualcosa di questa gioia, per non lasciare che Pasqua sia solo una ricorrenza, una festa, un rito, ma qualcosa che ci cambia la vita nel profondo.

Il Vostro Parroco,