SCARICA il notiziario

Vivere la Quaresima

Maria è la prima che vede il Signore risorto e che va ad annunciarlo agli apostoli, quindi è l’apostola degli apostoli, la super-apostola, colei che dà l’annuncio agli apostoli. Nel brano precedente c’era il discepolo amato che vide i segni e credette, credette che Gesù è risorto ma non l’ha visto. La fede ha bisogno di vedere e di toccare, è un atto di fiducia ma se non vede, non tocca e non c’è l’incontro con la persona, è una fede vuota. Quindi praticamente il racconto di quest’oggi è un completamento rispetto a quanto abbiamo visto la volta scorsa. La fede ha come principio l’amore, chi non ama non vede. Solo il cuore vede. Però non basta amare e non basta credere, se non incontri, l’altro non c’è e non ti viene incontro, c’è il nulla, c’è solo il lutto e il pianto. E allora ci si presenta questa immagine di Maria che ci fa vedere che la fede è un incontro personale con Gesù Risorto, poi ci manda verso gli altri. Però lo scenario in cui si svolge la scena, la carica di un enorme significato.

Se avete presente la cappella degli Scrovegni, a sinistra verso l’altare c’è l’abbraccio di Giuda. In un cielo scuro rotto da armi, questo abbraccio che possiede e stritola. Dalla parte opposta alla stessa altezza speculare c’è l’abbraccio della Maddalena. Lei è bianca vicino al sepolcro scoperchiato e tra le mani le fiorisce l’aurora che è il Signore stesso, che nasce dal suo amore e che la trascina addirittura fuori dal quadro, nella direzione dove tira il vento di una bandiera che il Signore porta. E tutte e due le scene hanno in comune la stessa domanda: Gesù nell’orto ha chiesto “Chi cercate?” e a Maria chiede: “Chi cerchi?”. Si può cercare per prendere, possedere, stritolare ed è la morte; o si può cercare come la Maddalena e allora fiorisce la vita.

Lo scenario del racconto è il giardino. Sapete che il sepolcro è vicino al Calvario ed è un giardino. Il Calvario rappresenta l’albero della vita e in questo giardino viene creata l’umanità nuova, c’è prima la Sposa e poi lo Sposo che non si vede. E lo scenario, direi, oltre che la Creazione richiama il Cantico dei Cantici. Maria Maddalena che si alza ancora quando è buio a cercare l’amato del suo cuore attraverso la città. Passa tutte le guardie, lo cerca e non lo trova, torna indietro, ritorna avanti, tutta angustiata e piange. E’ tutto un cammino di ricerca e finalmente c’è l’incontro, l’incontro tra la Sposa e lo Sposo. Ed è il fine di tutta la creazione quest’incontro, tra Dio e l’umanità, tra la Sposa e lo Sposo che avviene il mattino di Pasqua e avviene in ciascuno di noi che siamo chiamati a fare la stessa esperienza di Maria. Questo incontro per Maria segna il passaggio dalla morte alla vita, dal pianto alla gioia e ha come centro il nome. E’ chiamata per nome e lei risponde col suo nome. Il riconoscimento è proprio una chiamata personale per nome e in finale questa chiamata diventa missione: tu realizzi il tuo nome andando verso gli altri. (Mons. F. Paglia)

Con gli auguri di una Santa Pasqua!

Il vostro Parroco, Don Andrea
con don Emanuele, don Germano, don Antonio, don Francesco e le Madri Canossiane