3° di Quaresima – di Abramo
Vivere la quaresima
Questa domenica di Quaresima è certamente la più difficile. Non abbiamo un incontro con un personaggio, una storia sulla quale riflettere e potrebbe anche darsi che la riflessione su questa pagina di Vangelo risulti a tutti più difficile. Eppure, essa ci porta ad un apice. Oggi tutti siamo interrogati sul “senso della verità”.
La catechesi
Gesù inizia la questione in modo molto provocatorio. Nel mondo antico, mondo che conosce molto bene la schiavitù, dire ad un popolo già libero che sarebbe “diventato libero”, era una sorta di controsenso. Anzi, propriamente di insulto. Poiché la schiavitù era percepita un po’ come un’onta, dire a degli uomini che “sarebbero diventati liberi”, era come dare loro degli schiavi, dei sottomessi, e, quindi, era un po’ come insultarli. Se considerate poi che, al momento della predicazione del Signore, Israele è sottomesso ai Romani, l’insulto risulta ancora più pesante. Il Signore non voleva certo provocare riflessioni in questa direzione, piuttosto dire che la fede che porta a conoscere la rivelazione del Messia, introduce all’incontro con la verità di Dio. Dio è Verità. Chi incontra la sua rivelazione accede a questa verità di Dio. Chi ama la verità di Dio è un uomo libero, perché cercherà in ogni modo di lasciarsi liberare da ogni schiavitù del peccato e cercherà di camminare nella grazia che Dio dona a coloro che si affidano a Lui.
Il richiamo per noi
La questione è molto difficile anche per noi. Il tema della Verità, ovvero il tema di Dio che è verità e che si rivela a noi in Cristo Gesù venuto come salvatore, non è certo uno dei temi sui quali ci stiamo esercitando a riflettere. Anzi, mi pare di vedere che molti considerino la fede cristiana al pari di molte altre fedi e tradizioni religiose, quasi che la fede, la religione, fossero un fattore culturale, un’espressione che dipende dal luogo in cui un uomo nasce e vive. Così mettiamo tutte le fedi e religioni sullo stesso piano, dicendo che, in fondo, si equivalgono un poco l’una con l’altra. Di per sé non è così. Se è vero che ogni religione è espressione del desiderio dell’uomo di conoscere Dio, per il cristianesimo è vero il contrario: è Dio che viene incontro all’uomo in Gesù Cristo. In Cristo, che viene come rivelatore del volto del Padre, brilla la Verità di Dio. Dio è amore, Dio è misericordia, Dio è perdono. La morte e la risurrezione di Cristo sono il fatto centrale di questa rivelazione e sono il momento ultimo in cui Dio rivela agli uomini tutto l’amore che prova per loro.
Ecco in che senso “la verità rende liberi”. La verità di Dio, man mano che viene conosciuta ed approfondita, rende libero l’uomo perché l’uomo che si affida alla rivelazione di Cristo non solo conosce il volto del Padre ma conosce sempre più in profondità se stesso.
Di qui l’impegno per noi in questa terza settimana di Quaresima. Con più forza richiamo il cammino di fede alla luce delle scritture che, in questa settimana, dovrebbe essere al centro della nostra riflessione. Conoscere il discorso della montagna, che rileggiamo in tutta la Quaresima, potrebbe davvero metterci in comunione con Dio Padre in una forma unica e vera. Sarà questa illuminazione a rendere sempre più certa la nostra coscienza credente. Con grande forza richiamo a tutti la bellezza di questo itinerario, perché più conosciamo ed apprezziamo la Parola rivelata, più conosciamo Dio e lo amiamo. Non lasciamoci sfuggire questa occasione di riflessione ma, soprattutto, impariamo un metodo di preghiera, per non lasciare nell’incertezza i nostri giorni e per essere sempre più convinti che la nostra fede o passa da un incontro serio, personale, costante con la Parola, o rischia di essere una tradizione che, alla fine, non ha più niente da dire alla nostra vita.
Il Vostro Parroco,