V di Avvento – Il Precursore
Sei atteggiamenti di preghiera
Dopo la perseveranza, l’intercessione, l’aver compreso che la preghiera è davvero un segno profetico che può scuotere il mondo, come anche un segno di consolazione del popolo di Dio, la liturgia di oggi ci invita a considerare Cristo centro di ogni preghiera.
La preghiera cristologica
“Tutti siamo uno in Cristo Gesù…”. La citazione di oggi nasce dalla riflessione di San Paolo. Nel suo pensiero teologico più maturo, San Paolo comprende che tutto, nella storia della salvezza, portava a Cristo. Come avrebbe sintetizzato secoli dopo San Paolo VI, “Egli è l’unico e necessario salvatore”. Cristo non è solo il centro della storia, ma è il centro di ogni preghiera. Ogni uomo, ogni donna che si rivolge a Dio, necessariamente, ha bisogno di Cristo, l’unico mediatore tra Dio e gli uomini. È così che noi rileggiamo tutta la storia della salvezza, guardando a Cristo, centro della storia. Tutte le pagine del Primo Testamento, tutte le profezie che stiamo rileggendo anche in questi giorni di Avvento, hanno come centro Cristo, prendono da Lui la loro luce, rimandano al compimento del suo mistero, riportano in primissimo piano la Verità della sua presenza. Così come tutte le pagine del Nuovo Testamento sono piene di Cristo, della sua misericordia che splende nei suoi gesti o nelle parole di coloro che lo conobbero e che divennero apostoli nel suo nome. Tutta l’azione della Chiesa è cristologica, ovvero mette al centro il mistero di Cristo, a partire proprio dalla celebrazione Eucaristica, vero centro della preghiera comune di tutti i fedeli e vero centro della stessa azione evangelizzatrice della Chiesa. Così come nella liturgia delle ore: con i testi del primo testamento, soprattutto con i salmi, noi lodiamo Cristo, centro della storia, presenza viva nella Chiesa. L’intercessione di Maria, l’aiuto dei santi, le mille forme di devozione che sono presenti nel popolo cristiano, devono aiutarci a vivere questa centralità di Cristo, “re e centro di tutti i cuori”, come diciamo nelle litanie del Sacro Cuore.
Vivere la preghiera di consolazione
“La domanda della presenza di Cristo in ogni situazione e occasione della vita» – è una frase del Papa –, questo è l’ascesi. Che diventi familiare in noi la domanda della presenza di Cristo in ogni situazione e occasione della vita, questo è l’ascesi.
La citazione, tratta come sempre dalle opere di don L. Giussani in questo centenario della sua nascita, ci ricorda che mettere al centro di ogni cosa Cristo è il frutto di ogni nostra preghiera.
Un aiuto possibile
Insisto ancora, come sempre e moltissimo nel richiamare a ciascuno di voi di prendere sul serio il richiamo perché ci sia almeno una S. Messa infrasettimanale alla quale accedere. Non è solo un’educazione che vorrei impartire, è un richiamo perché ciascuno di voi senta la bellezza, il fascino, la forza che viene dal mettere Cristo al centro di tutto, della propria vita, della propria azione di preghiera, del proprio essere. Cristo è il centro di tutto, come ci rivela la scrittura, ma noi, per crescere in questa verità, abbiamo assolutamente bisogno di celebrarlo nel tempo. In secondo luogo, ci può essere molto utile la Liturgia delle ore, che viene recitata in Chiesa ma che può diventare anche la forma di preghiera dei fedeli laici in forma personale. Anche questa, specie in vista delle prossime festività natalizie, potrebbe essere un’occasione per vivere una preghiera sempre più radicata e centrata nel mistero di Cristo, l’Emmanuele, il Dio con noi.
Il Vostro Parroco,