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IV dopo il martirio

Una nuova festa

Finalmente un’ultima domenica di festa!  Nel mese di settembre non c’è stata una domenica che non abbia anche corrisposto ad una festa! Ne siamo felici, anche perché abbiamo salutato un prete e accogliamo due preti. Una comunità vive sempre con gioia questi momenti perché sa che in essi passa la volontà di Dio e a partire da essi si edifica nella sua vitalità.

La parola di Cristo

Leggiamo nel Vangelo di oggi: Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui”. Non ci sono parole più forti e più cariche e ricche di significato con cui chiudere questo mese ma con cui, anche, tornare un po’ alla vita ordinaria, alla pastorale “feriale”, nel corso dell’anno. Parole che ci invitano a rimettere Cristo al centro. Gesù ci ha detto con chiarezza che la vita cristiana ha un centro, una sorgente, un punto culminante: l’Eucarestia. Senza Eucarestia manca l’incontro con Lui. Senza incontro con Lui non si sorregge la fede.

Rimettere al centro la Messa.

Così vorrei che, al termine di questo mese e delle feste nei nostri tre oratori, tutti potessimo percepire la raccomandazione del Signore Gesù che diventa un invito, una supplica, un monito.

Un invito. Noi siamo “beati” perché “invitati “alla “cena dell’Agnello”. La Messa è un invito. Noi riceviamo un invito del Signore, magari dai sacerdoti, dalle catechiste, dagli animatori pastorali a diverso genere e titolo… sentiamoci invitati! La Messa sia per noi l’aderire ad un invito!

Una supplica. In tutti i luoghi del Vangelo dove si parla del “pane della vita”, dell’Eucarestia, della celebrazione eucaristica, il Signore quasi ci supplica ad accogliere il suo invito pressante. Il Signore, che ci vuole bene, ci supplica perché sa che senza Eucarestia l’anima non vive. Diventa fredda, indifferente ai richiami del Signore, il che vuol dire poi più esposta alle tentazioni e, quindi, pronta a perdersi. Non lasciamo cadere nel vuoto la supplica del Signore. Produrremmo la tristezza anche in Dio.

Un monito. Senza Eucarestia l’anima non vive e ci si allontana dalla vita eterna. Lo dice chiaramente il Signore e, con forza, la chiesa lo ripete, mettendosi nel solco del Signore e supplicando, a sua volta, tutti i fedeli perché facciano dell’Eucarestia il centro della loro vita.

Così vorrei anch’io che vi giungesse forte l’invito del Signore. Vorrei che la celebrazione della Messa, in questo anno dedicato alla preghiera, fosse la prima nostra preoccupazione. Almeno la Messa domenicale. Lo raccomando, alla fine di questo mese soprattutto ai genitori che devono osare di più. Spronare sé stessi ma anche spronare i figli. Senza un alimento solido, dove sarebbe la nostra fede? Dove il nostro desiderio di trasmettere il Vangelo? Dove la nostra preoccupazione perché i nostri figli si avvicinino alla vita eterna? Così come raccomando, a chi ha già una vita di fede intensa e formata, di non limitarsi alla Messa della domenica ma di scegliere almeno una Messa infrasettimanale. Non dovrebbe forse essere una gioia per noi l’incontro con Cristo? Cerchiamo questa gioia e viviamola.

Il Vostro Parroco,