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III dopo il martirio

San Maurizio

Nella festa del nostro patrono cittadino mi preme sempre sottolineare il valore della S. Messa comunitaria che celebriamo insieme, al parco della Magana, come tre parrocchie unite, ma anche con l’amministrazione comunale e con le numerosissime (100) coppie di sposi che celebrano un anniversario significativo di matrimonio. Credo davvero che il valore di quanto proponiamo anche come semplice testimonianza sia già un’espressione di bene per tutti. Esorto quindi ad andare avanti nel segno di questa unione che ci fa bene e che diventa occasione per dare sempre maggior testimonianza di ciò che la Chiesa propone ed opera in mezzo agli uomini.

La parola di Cristo

Leggiamo nel Vangelo di oggi: “Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla”. Parole che si addicono particolarmente a noi. Noi siamo qui per operare il bene. La vita di tutti noi, credenti e non credenti, dovrebbe essere comunque una vita che tende al bene. Per noi credenti, poi, oltre al semplice gesto buono che possiamo compiere c’è anche il valore eterno che ogni atto di bene ha in sé. Sentiamo forte l’invito di San Maurizio, un pagano che si converte al cristianesimo, ad operare per il bene. Non solo. Sentiamo rivolta anche a noi la parola secondo la quale da soli non possiamo fare nulla. È solo insieme che noi possiamo aprire nuovi orizzonti di bene che, per l’appunto, chiamiamo comune.

Tendere al bene nella città degli uomini

Due anni fa, in questa stessa occasione abbiamo chiesto al Santo Patrono il dono della sapienza; l’anno scorso una maggiore attenzione al bene comune. Cosa chiediamo quest’anno al patrono?

Guardiamo all’uomo. L’uomo manifesta ciò che è lì dove vive. Possiamo anche dire che ogni uomo manifesta quello che è in base al luogo dove vive. Lo vediamo bene: è il discorso sulla “qualità della vita” per il quale non mancano sondaggi, opinioni, proposte, idee, visioni. Credo che a Cassano abbiamo assolutamente bisogno di mettere mano all’urbanistica, perché è nel modo di essere città che si esprime la qualità della vita. Abbiamo bisogno di spazi comuni – ben venga questo parco e il parco di città di recente inaugurazione – ma abbiamo anche bisogno di piazze abitabili, di luoghi di incontro, di spazi dove la vita buona di ciascuno possa emergere ed anzi incrementare. Abbiamo bisogno di luoghi di vita comune per gli anziani, perché si vinca il dramma della solitudine; per gli adulti, perché da soli non possiamo fare nulla, ma, insieme, possiamo creare cose grandi. Abbiamo bisogno di spazi per i giovani che non siano solo luoghi di ritrovo e di divertimento incontrollato, ma siano anche spazi educativi, luoghi dove ci si educa al bello, al gusto della vita buona e, per questo, diventano luoghi attraenti.

Vorrei che, nel corso dell’anno, ci fosse qualche manifestazione nella quale, insieme, società civile e Chiesa, possano incontrarsi, far circolare idee, creare movimenti di pensiero perché la “qualità della vita” non sia semplicemente uno slogan ma corrisponda davvero ad un darsi da fare per creare alleanza tra le generazioni ed interventi educativi che segnano le generazioni. Interceda per noi San Maurizio, nostro patrono.

Il Vostro Parroco,