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X Dopo Pentecoste

La sapienza di Salomone

La prima lettura di oggi, in continuità con quella rilettura della storia della salvezza che contraddistingue questo tempo, ci pone in comunione con Salomone, il figlio di Davide, per eccellenza il re sapiente. La lettura lo ritrae proprio così anche da giovane: egli chiese questo dono all’indomani della sua elezione, riconoscendosi incapace di governare senza il dono della sapienza che viene da Dio. In effetti il suo regno fu un tempo di pace, un tempo di splendore, un tempo di gloria per la monarchia di Israele. Anche da molto lontano, dall’Etiopia, la regina di Saba venne proprio per ammirare la sua sapienza. Salomone fu uomo sapiente e, per questo, seppe governare bene il suo popolo. La sapienza nel governo derivò dalla sua fede e dalla sua passione per la ricerca della verità in ogni situazione. Forse la scrittura idealizza un poco Salomone, che rimane, comunque, un esempio di saggezza e di uomo in cui si rese presente oltre ogni misura l’arte del buon governo.

Sapientia Crucis

Qual è la sapienza del cristiano, dal momento che non a tutti è chiesto di governare né di essere sapienti come lo fu Salomone? Le altre scritture di questo giorno ci ricordano che al cristiano è chiesta la sapienza della croce, ovvero la sapienza che viene dal seguire in tutto e per tutto Gesù Maestro. La sapienza della Croce è quella forma speciale di sapienza che nasce dalla sopportazione delle avversità purché trionfi la verità; si rende presente nel giudizio limpido e sincero; è campagna di viaggio di chi deve sempre discernere ciò che è meglio per sé e per gli altri. La sapienza della Croce è quella di chi sa che è sempre meglio dare che ricevere, è la sapienza di chi non ambisce a posti di particolare onore o prestigio; è la sapienza di chi si fa umile, piccolo, povero, per conquistare tutti a Cristo. È la sapienza di chi vive nella comunità ecclesiale, con quell’umiltà che predispone alla sequela e rende possibile ogni testimonianza da rendere a Cristo. La sapienza della Croce brilla in tutti gli uomini e le donne amati dal Signore che desiderano fare la sua volontà.

La sapienza di Maria

Sono questi i tratti principali della sapienza di Maria, che noi onoriamo in modo del tutto particolare nella festa della sua assunzione al cielo in anima e corpo che celebriamo lunedì, nel giorno proprio dell’Assunta. Una festa di contemplazione. Una festa che ha il sapore del cielo. Una festa nella quale noi dovremmo avere il coraggio di alzare lo sguardo per chiedere proprio a Lei, a Maria Santissima, di attirarci dove lei già è. A Lei che ha saputo vivere questa sapienza della Croce imitando da vicino il Figlio Suo, vada la nostra comune preghiera, perché ci attiri nella gloria del Padre.

San Rocco

È questa anche la sapienza di Rocco, che celebreremo solennemente martedì. La sapienza di un pellegrino, la sapienza di un povero, la sapienza di un uomo che ha sopportato di tutto nella sua vita, pur di assomigliare sempre più a Cristo crocifisso. Sappiamo che, scambiato per spia, morirà durante un’epidemia di peste da prigioniero, lieto di rendere la sua vita conforme a quella di Cristo.

Forse questi ideali non sono proprio al centro della nostra riflessione. Forse abbiamo più in mente “ferragosto” che l’Assunta! Forse abbiamo più in mente le grigliate e le feste che la contemplazione di questa sapienza. Ben venga, allora, questa ricorrenza che ci aiuta a capire che, senza i richiami e anche le provocazioni della fede, la nostra vita non consocerebbe davvero nulla di santo. Lasciamo che la sapienza della Croce ci coinvolga da vicino e ci aiuti a conformare la nostra vita a quella di Colui che per amore si è incarnato dalla Vergine Maria, la sola senza peccato, la sola assunta in anima e corpo al cielo.

Il Vostro Parroco,