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IV Domenica di Avvento: l’ingresso del Messia

L’immagine del mese

Il punto nodale del dipinto è rappresentato da quella mano “ferma e appassionata” che pure, con tanta tenerezza, sfiora il ventre della donna incinta. E’ la mano di un uomo, del padre che incurva il suo corpo poderoso fino a formare una nicchia in cui accogliere e proteggere la madre di quel figlio che palpita nel grembo materno. I due profili si richiamano negli occhi socchiusi, nella linea del naso e nel sorriso che illumina i loro volti di una profonda gioia interiore. Della donna vediamo solo il volto e il morbido profilo del corpo sul quale scivola la tunica bianca. Lo stesso colore, usato anche per l’abito dell’uomo, accarezza e fonde le due figure, le fa un tutt’uno di corpi, di intenti, di progetti, di speranza nel futuro cui rimanda anche il punto di fuga prospettico situato dietro le teste dei protagonisti.

Alle spalle della coppia si estende un paesaggio dai toni caldi e luminosi che nella sua essenzialità suggerisce silenzio e raccoglimento. Non a caso l’opera si intitola “Ascolto”: ascolto di una nuova creatura che, protetta dall’amore di chi l’ha concepita, si affaccia alla vita.

Le sorprese di Dio non finiscono mai

In questo anno tutto dedicato alla famiglia, l’immagine scelta per dicembre ci immette direttamente nel senso finale di questo Avvento e del prossimo Natale. L’immagine della vita che sboccia, l’immagine di una donna incinta, l’immagine di un uomo che protegge la donna che ama e il figlio che sta per nascere, ci riportano a temi biblici molto presenti nelle scritture delle prossime settimane. La vita, ci dice l’immagine ma anche la liturgia del Natale, è sempre una benedizione. La vita di tutti è benedizione, la vita di ogni uomo è benedizione per la terra.

Benedire per essere benedetti

Le soprese di Dio sono sempre legate alla sua benedizione. Noi spesso chiediamo la benedizione di Dio. La chiediamo in Chiesa, l’attendiamo nelle case—e in questo anno ancora di pandemia sono in molti ad avvertire la mancanza di questo gesto— ma raramente diamo la nostra benedizione. La liturgia ci sta dicendo in molti modi che noi abbiamo diritto  a chiedere la benedizione di Dio e a vederne gli effetti nella nostra vita se, in qualche modo, anche noi diventiamo benedizione per gli altri se, in qualche modo, noi diamo la nostra benedizione agli altri, alle cose, alle realtà. In che senso possiamo essere benedizione? Con la nostra presenza, con una parola buona, con un modo di fare autenticamente cristiano. In che senso possiamo dare benedizione? Con il nostro “parlare bene” è il significato letterale di benedire), portando riconciliazione, pace, serenità.

Per le coppie e la famiglia

Gli  sposi, poi, hanno sempre la possibilità di benedire la loro famiglia, i figli, i nipoti, la casa in cui abitano. È in questo senso che stiamo distribuendo anche l’acqua santa da recare nelle proprie abitazioni. Non già segno magico, scaramantico, ma, appunto, perché sia usata per benedire i luoghi nei quali viviamo la nostra esistenza e le persone con le quali la condividiamo. Impariamo ad essere benedizione per gli altri! Scopriremo che Dio ci accompagna sempre nel cammino delle nostre vite e in quello che accade in noi e attorno a noi. Buon cammino di Avvento!

Il Vostro Parroco,