X° Domenica dopo Pentecoste
Salomone e la casa di Dio
Anche per chi conosce poco la storia di Israele, non sarà difficile collocare, dopo la figura di Davide, quella del figlio: Salomone. Ultimo re di Israele nella sua unità ed interezza, dopo di lui, infatti, il regno si spezzerà in due sezioni: regno del nord e regno del sud. Salomone è legato inscindibilmente al tempio di Gerusalemme, del quale curò la costruzione e ne sostenne l’opera, come abbiamo sentito anche settimana scorsa nelle intenzioni di Davide, suo padre. Il tempio è tutto per l’Israele antico: è la casa di Dio, è il luogo della preghiera, è il simbolo della nazione, è il cuore della città… il tempio aveva un posto unico nel cuore di tutti gli Israeliti. Eppure, ci dice la prima lettura di oggi, per quanto bella, solenne, ampia, decorata possa essere una casa di Dio, Dio abita non uno spazio ma il cuore dell’uomo. Questa è la dimora che Dio si è scelto da sempre! Le dimore costruite dagli uomini possono anche essere solenni ed importanti, ma sopra ogni cosa, Dio vuole abitare nel cuore degli uomini.
Quale comunione…
“Quale comunione ci può essere tra Cristo e Beliar…?”. Così San Paolo nella seconda lettura di oggi. Se Dio deve abitare nel cuore dell’uomo, è chiaro che il cuore dell’uomo deve essere pronto ad ospitarlo. Se Dio deve abitare nel cuore degli uomini, è chiaro che non ci deve essere ombra alcuna di commistione tra lo splendore di Cristo e l’oscurità del peccato. Lo spazio sacro, il tempio, la chiesa, qualsiasi altro spazio sacro, dovrebbe essere lì a ricordare al credente che senza la purificazione del cuore, non si va da nessuna parte. Anzi, proprio perché Dio vuole abitare in chi è puro di cuore, occorre continuamente vigilare su sé stessi, per non giungere a quei compromessi che, di fatto, spengono la fede e non permettono a Dio di abitare nel cuore dell’uomo.
Per noi tutti
Credo che questa “lezione” biblica sia proprio rivolta a noi. Ci lamentiamo spesso del fatto che la Chiesa abbia perso la sua presa, il suo splendore, il ruolo che ha avuto nella società fino a qualche decennio fa… tutte riflessioni che possono anche essere vere. ma se quanto capita, forze è proprio responsabilità di tutti quei compromessi che ciascuno di noi accende nella propria coscienza. Non è dunque questo il tempo per un richiamo alla santità della vita maggiore? Non potrebbe essere questo il tempo per un richiamo ad una adesione più sincera a Cristo? Le diverse ricorrenze che vogliamo ricordare questa settimana, sono a ricordarcelo:
- Il “perdono di Assisi”, che ci ricorda la misericordia di Dio che opera dentro di noi e che ci dà la forza di risollevarci dopo ogni caduta;
- La memoria del “santo curato di Ars”, che ci invita a pregare per la santificazione del clero;
- La festa della “Madonna delle neve”, che ci aiuta a guardare alla Madonna come modello e sostegno del cammino cristiano;
- La festa della “trasfigurazione del Signore” che ci ricorda che, in qualche modo, tutti siamo invitati a guardare al mistero di Cristo come luce per la nostra vita.
Viviamo con intensità spirituale questi primi giorni di Agosto per essere coscienze dove Dio ama dimorare.
Il Vostro Parroco,