Ottava di Pasqua
Lavorare per l’unità.
Mi piace molto rileggere il Vangelo di oggi cercando di riflettere su quell’unità ricostruita che avviene nel cenacolo 8 giorni dopo la Pasqua e, quindi, in una domenica come oggi.
Nelle prime apparizioni non è presente Tommaso. Non sappiamo come mai, non ci viene detto. Sappiamo che egli rimase incredulo nel sentire il racconto degli altri, quasi che quella buona notizia fosse qualcosa che non lo riguardasse ancora! È solo nell’apparizione avvenuta 8 giorni dopo la Pasqua che, con Tommaso presente, si ricostituisce quell’unità del collegio apostolico che vede tutti gli undici riuniti attorno al Signore. Di lì a poco avverrà anche che si eleggerà Mattia, per coprire quel posto lasciato vacante da Giuda, perché anche il numero sacro istituito da Cristo sia perfetto. I racconti pasquali del Vangelo e quelli degli Atti degli Apostoli ci parlano di una unità ricostruita, dopo i rinnegamenti e i tradimenti, dopo lo smarrimento di molti discepoli e dopo la morte di Giuda. Potremmo dire che la prima preoccupazione di Cristo Risorto è quella di ricondurre in unità il gregge che si era disperso.
Nella Chiesa Universale.
Anche noi , nella Chiesa, siamo invitati a lavorare per l’unità. Papa Francesco ce lo ricorda molto spesso e invita ciascuno a fare la propria parte. L’unità della grande Chiesa Cattolica nasce solo dall’impegno di ogni fedele perché questa unità sia sempre più vera, profonda ed efficace. Anche noi vediamo bene come il Papa fatichi a “tenere insieme” la “sua” chiesa, dal momento che ci sono non poche tensioni e spinte che vanno esattamente nella direzione opposta.
Anche noi per l’unità.
Così deve essere anche per noi, nel nostro piccolo. Alcuni segni:
- abbiamo celebrato la Veglia Pasquale in forma unitaria. È stata una bellissima manifestazione anche perché l’assemblea è stata molto numerosa, nonostante il tempo che stiamo vivendo, anche se ben divisa tra i diversi posti, anche all’aperto, preparati per l’occasione. Credo sia stato un segno molto bello, visibile, tangibile, che dice come una comunità cristiana, con i suoi sacerdoti e i fedeli che lo hanno desiderato, è stata capace di offrire a tutti un segno di unità e di vita comune;
- un secondo segno sono i tre ceri pasquali che sono presenti nelle nostre chiese, per la prima volta, tutti e tre uguali (ringrazio l’autore). Anche questo è solo un segno, ma parla da sé, con la forza dei segni.
In questo notiziario annunciamo alla comunità che tutto il Consiglio Pastorale, da mesi, sta lavorando, in comunione con le società sportive Robur, CSI San Carlo e CSI San Pietro, alla creazione di una nuova ed unica realtà sportiva della comunità cristiana. È un segno molto importante che va nella linea della catechesi, della pastorale giovanile, dei fidanzati, della pastorale per la famiglia e di quella per gli anziani che sono già vissute in forma comunitaria. Vi invito a leggere l’allegato e ad aiutare, almeno con la preghiera, la nascita di questa nuova realtà
Il vostro parroco,