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Pasqua di Risurrezione

Per una Pasqua di novità

Due sono le forze della Pasqua: l’una, eccelsa, potentissima, quella divina, la sola che dà la grazia e il potere redentore; l’altra, misera, vacillante, ma indispensabile, più condizione che causa: la nostra volontà.

Insieme, dunque: la volontà di Dio salvatrice; la nostra, che accetta e risponde. Qui è il punto su cui deve fermarsi la nostra attenzione e azione. Il Battesimo ha due aspetti, due coefficienti, giacché è un fatto divino e un fatto umano. Da una parte la grazia; dall’altra la promessa. Cosi la vita del cristiano è un impegno fondamentale e decisivo. Essa introduce in noi uno stile; ci rigenera; ci fa rinascere in Dio. È il principio della nostra resurrezione. Siamo diventati cristiani. Lo siamo realmente? Siamo, cioè, forti, coerenti, veri cristiani? O, invece, siamo dimentichi e deboli? Fin dove arriva il disimpegno dell’uomo moderno di fronte agli obblighi assunti col santo Battesimo. Oltre al male in se stesso, è noto come ogni noncuranza e trascuratezza è di scandalo e di cattivo esempio per molti. Ognuno di noi, invece, faccia proprio e rafforzi personalmente il Rito pasquale, nel senso di assicurare al Signore, con fermezza e con gioia, che intendiamo essere fedeli e rispondere alla grazia, associandoci alla sua stessa vita. 

Se vogliamo davvero rendere leggero il giogo di Cristo, non useremo certo il mezzo di portarlo male o di scuoterlo dalle nostre spalle. Se lo desideriamo, così come Egli lo ha definito, soave e lieve, e cioè fonte di energia, fiducia, vita, dobbiamo portarlo con lealtà, coerenza, comprensione, vale a dire con tutto il cuore. Gioia pasquale è, dunque, il sentire che l’essere cristiani non è cosa vana, bensì principio di vita nuova e di speranza che non muore. 

(San Paolo VI, 17 aprile 1965)

Con l’Augurio che questa Pasqua nuova, questa Pasqua “maggiore” perché nuovamente celebrata nelle nostre chiese, ci aiuti a prendere sul serio e con forza gli impegni del nostro battesimo, per una speranza viva che non muore.

Insieme con le Madri Canossiane, don Andrea, don Germano, don Giancarlo, don Antonio e Padre Mario, l’augurio per una Santa Pasqua di risurrezione.

Il vostro parroco,