Una Quaresima alla ricerca della sapienza.
Le Sapienza della quaresima.
Si conclude oggi l’itinerario sapienziale della Quaresima con il tema “La sapienza di chi fa festa”.
La sapienza di chi partecipa.
Certamente, come l’Arcivescovo ci ha detto per l’inizio della Quaresima, dal momento che quest’anno ci è concesso di celebrare la S. Pasqua, dobbiamo gustare “una Pasqua nuova”. Lo scorso anno non l’abbiamo fatto, non era scontato poterlo fare quest’anno. La sapienza del credente, proprio per questo motivo, deve essere la sapienza di chi desidera “stare con il Signore” e quindi deve esprimere la sapienza di chi desidera celebrare quei riti affascinanti, antichi ma sempre nuovi e ricchissimi dal punto di vista liturgico e spirituale, celebrazioni che plasmano la nostra identità cristiana.

Un invito
Vi invito a celebrare “ in presenza” per quanto più e possibile questi riti. Ciascuno ha i suoi pensieri, le sue preoccupazioni, ed anche le sue paure. Non possiamo negarlo. Tuttavia credo che l’invito ad esprimere in presenza il nostro affetto e la nostra preghiera al Signore non debba andare perduto. Sappiamo quali sono le regole da rispettare, come sempre abbiamo fatto e facciamo. Molti, nella comunità , offrono il proprio servizio per questo. Ecco perché credo che tutti siamo invitati ad essere presenti accanto al Signore. Lo streaming, che comunque manteniamo, deve essere proprio per coloro che non possono venire (malati, persone in quarantena…).
La settimana autentica: il valore Pasqua.
È questo il senso con cui vi invito ad accogliere i momenti che sono preparati per noi:
- Il giovedì santo, con la cena del Signore, giorno in cui ricordiamo l’istituzione della S. Eucarestia e del Sacerdozio, i doni più importanti di Cristo alla comunità cristiana;
- Il venerdì santo, con la celebrazione della passione, per essere in comunione con quell’evento universale di salvezza che è la morte del Signore;
Segue, poi, la deposizione del Signore, una celebrazione tipica solo del rito ambrosiano, che verrà svolta per la prima volta nella nostra comunità. Una celebrazione per capire quel “sigillo del sepolcro”, quel “discendere agli inferi” del Signore per la salvezza di tutti. - Il sabato Santo, con il silenzio che deve circondare questo giorno. Silenzio esteriore (non suonano le campane), per garantire il silenzio interiore, per poter stare anche solo nel silenzio della Chiesa: il Signore ci guarda con la sua misericordia.
- La domenica di Pasqua, o la notte santa della Veglia, con l’annuncio della Risurrezione del Signore, annuncio di speranza, di vita nuova, di fede.
È attraverso queste celebrazioni che vi invito a trovare la gioia della Risurrezione, fondamento della nostra fede, gioia di ogni credente. Un augurio per vivere intensamente questi giorni santissimi. Vi aspetto!
Il vostro parroco,