Epifania nel perdono
Le “Epifanie” del Signore.
Si conclude, con questa domenica, il lungo percorso sulle “epifanie del Signore” che abbiamo vissuto in questo tempo dopo l’Epifania; con le messe vigiliari del prossimo Sabato inizia, infatti, il tempo della Quaresima.
Una sapienza particolarmente insistente.
Forse la prima reazione che abbiamo è quella di dire: “ancora”? Ancora il tema del perdono? Quante volte il Papa ci ha fatto meditare su questo tema? Quante volte abbiamo avuto occasione di accennare a questo discorso? Indubbiamente molte. Eppure il tema del perdono è uno dei più difficili della vita di fede cristiana. Ecco il motivo di questa insistenza e del ritorno, ancora una volta, di questa meditazione.

Una sapienza che nasce dalla preghiera.
Il Vangelo che leggiamo in questa domenica ci dice dove nasce il perdono cristiano e a quale fonte si deve sempre alimentare se vogliamo che esso rimanga sempre un punto di riferimento per la nostra riflessione e per la nostra conversione. È nella preghiera che trova origine la riflessione sul perdono di Dio, è nella preghiera che si alimenta questa riflessione; è sempre nella preghiera che si trova la forza sia di chiedere perdono che di perdonare. Il pubblicano e il fariseo al tempio ce lo ricordano con insistenza.
Verso la quaresima: la sapienza di saper chiedere perdono.
Avremo modo, nella prossima quaresima che ormai è alle porte, di riflettere molto sulla capacità di chiedere perdono. Il nostro Arcivescovo ce lo chiede in particolare per il cammino che ci sta davanti, dal momento che lo scorso anno la quaresima è stata vissuta solo “a distanza” partecipando ai riti e alle proposte stando nelle nostre case. Ecco perché quest’anno avremo la possibilità di riflettere insieme sul tema del perdono partecipando ad una serata di celebrazione comunitaria della Penitenza, il prossimo martedì 23 febbraio, alle ore 20.45 nella Chiesa di San Pietro. Sarà l’occasione non solo per riflettere sulla richiesta di perdono che, come singoli, dobbiamo fare nei confronti di Dio, ma che come comunità siamo invitati a compiere. Il peccato è sempre peccato dei singoli, ma è anche peccato di una comunità che, per questo, si ritrova in preghiera e, umile, chiede perdono al Signore del proprio peccato.
Verso la quaresima: la sapienza di saper perdonare.
Altra cosa è il saper perdonare, grazia che, sempre, dobbiamo chiedere per essere pronti a perdonare chi ci fa del male, ci ferisce, ci offende. Sono due forme di sapienza molto differenti nei loro risvolti pratici, eppure unite insieme da quella continua catechesi sul perdono che Dio rivolge a ciascuno di noi e, soprattutto, esemplarmente vissute dal Signore, che perdona sempre, di cuore e generosamente a ciascuno di noi.
Sapienza del perdono, sapienza di chi sostiene la vita!
Oggi, in comunità, celebriamo la giornata per la vita. La sapienza del perdono è sapienza di vita, è sapienza che sostiene la vita, è sapienza che perdona chi non è stato in grado di sostenere la vita. Credo che la relazione del Cav e le proposte di riflessione e di preghiera attuate oggi in comunità ci possano fornire un aiuto prezioso per vivere bene questa riflessione e la richiesta a Dio di questa forma di sapienza indispensabile per noi, come singole persone e come comunità.
Il vostro parroco,