Cristo Re.
La regalità di Cristo.
L’ultima domenica dell’anno liturgico, prima che inizi un nuovo ciclo dell’Avvento, è dedicata a Cristo, re dell’universo. Il tema della regalità di Cristo è presente in tutto il Vangelo. Cristo ci è presentato come Re perché appartenente alla famiglia di Davide, il casato nel quale il Verbo che si incarna prende corpo. La sua regalità si manifesta nel corso del suo ministero, ma la rivelazione principale è quella della Croce. È dalla Croce che Cristo si mostra Re capace di attirare a sé tutte le anime. È nella Croce che Cristo si mostra non già “re” di questo mondo, e cioè connotato di un potere politico, ma “re” di coscienze, di anime che lo accolgono, di persone che vogliono accedere al mistero del Padre.
L’effetto nelle coscienze.
È San Paolo che insegna, come potete vedere nella seconda lettura di oggi, quali sono gli effetti della regalità di Cristo nelle anime.
Chi riconosce la regalità di Cristo ha “piena coscienza della sua volontà”, cioè si domanda sempre cosa è gradito al Signore e, nell’esercizio della propria libertà, cerca sempre di realizzare quello che è a Lui gradito;
ottiene “sapienza e intelligenza spirituale”, cioè è in grado di vivere quel discernimento degli spirito che gli permette di operare sempre per il meglio;
“cresce nella conoscenza di Dio”, cioè approfondisce sempre meglio quella conoscenza del mistero di Dio che lo guida nel cammino dell’esistenza;
“diventa perseverante e magnanimo”, ovvero l’anima di chi riconosce Cristo Re dell’universo continua il proprio cammino di fede con costanza e diventa capace di essere prodigo di bene verso gli altri. La costanza nella preghiera e l’abbondanza di carità sono i due segni che contraddistinguono gli effetto di Cristo quando regna nel cuore dell’uomo;
diventa “capace di partecipare alla sorte dei santi nella luce”, ovvero si comprende che il proprio cammino è diretto verso quella santità della vita che abbiamo contemplato domenica scorsa;
“redenzione e remissione dei peccati” sono ciò che rende sempre più serio il cammino di chi lascia regnare Cristo nella propria anima.
Lasciare che Cristo regni.
Il mio invito è quello di lasciare che Cristo regni in noi. Sono giorni nuovamente difficili, sono giorni in cui siamo presi dalle notizie che si rincorrono, dalla preoccupazione per la salute nostra e dei nostri cari mentre, ancora una volta in questo anno, stiamo mutando stili di vita quotidiana. In questi segni del tempo io vedo proprio un richiamo a Dio, ad abbandonarsi al Signore, a capire che l’unica cosa che conta è avere fede. Come interpretare altrimenti questo tempo? Come vivere questi giorni difficili? Lasciamo che Cristo regni in noi e giungeremo a quella sapienza che riempie la vita.
Il vostro parroco,