Per i vivi e per i morti…
A proposito di indulgenze:
Come è tradizione, in occasione della ricorrenza della commemorazione die fedeli defunti del 2 novembre, è concessa l’indulgenza plenaria.
Indulgenza plenaria è la remissione non solo delle colpe dei peccati commessi, che, come sappiamo, si ottiene nella confessione sacramentale, ma anche delle pene ad essi connesse.
Per ottenere l’indulgenza occorre: confessione sacramentale; comunione sacramentale; recita della preghiera per le intenzioni del papa con Padre nostro, Ave Maria, Gloria; preghiera per i defunti con l’Eterno Riposo; visita ad un cimitero.
Applicazioni dell’indulgenza: l’indulgenza può essere applicata ai propri defunti, qualora avessero ancora bisogno della nostra preghiera per entrare nella gloria del Paradiso, oppure alle anime dimenticate e bisognose del Purgatorio.
La Penitenzieria Apostolica Vaticana, visto il tempo in cui ci troviamo e le emergenze in atto, ha esteso a tutto il mese di novembre, e non solo all’ottava dei morti, il tempo per ottenere questa indulgenza alla quale molti ricorrono annualmente.

Un impegno comune.
Credo che, al di là dell’indulgenza, ci sia un richiamo prezioso per tutti noi da questa disposizione della Chiesa. Il richiamo che viene, soprattutto da questo periodo complicatissimo che viviamo, è quello ad una vita più giusta e più santa, più buona e fraterna, più dedita allo spirito di preghiera e anche a qualche rinuncia o sacrificio. Molti non hanno vissuto, dopo la fine del periodo di chiusura generalizzata, la confessione “pasquale”, impossibile nei giorni della morte e Risurrezione del Signore. Non potrebbe essere questo il periodo per pensare maggiormente alla nostra anima e al bisogno di indulgenza, di penitenza, di remissione dei peccati che tutti abbiamo?
Un aiuto concreto.
Per non pochi fedeli, la Confessione è un sacramento difficile, poco amato e poco celebrato. L’itinerario alla ricerca di una vera sapienza della fede che proporremo nel prossimo avvento ci farà riflettere, nella seconda settimana, anche su questo aspetto della fede. Annuncio già che lunedì 23 novembre se possibile anche in presenza e comunque in streaming, proporrò un esame di coscienza per aiutare i fedeli a recuperare quel senso del peccato che sembra molto difficile da pensare. Potrà essere una serata di aiuto anche in vista della confessione per il Santo Natale.
Il ricordo dei morti.
Il mio invito è, comunque, a visitare il cimitero in questi giorni, a non far mancare sulle tombe dei nostri cari un segno del nostro passaggio, del nostro ricordo, del nostro affetto e, soprattutto, della nostra preghiera. Gesto di carità veramente grande sarebbe anche il deporre un segno espressione di fede (un fiore, un lume…) sulle tombe che vediamo trascurate o dimenticate. Non manchi questa opera della misericordia corporale in questo anno segnato dal senso di precarietà che tutti sperimentiamo. Non manchi, soprattutto, la S. Comunione applicata ai defunti, come pure la celebrazione di S. Messe in loro suffragio. È un gesto di amore, è un segno di fede.
Il vostro parroco,