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Fratelli tutti.

“Fraterni”.

La parola di questa settimana, per vivere bene questo mese missionario, è “fraterni”. Come abbiamo detto essa ci viene consegnata dall’animazione missionaria, ma non possiamo subito non andare al testo della “fratelli tutti” la poderosa enciclica che credo non tutti abbiamo avuto modo di leggere, ma che non mancheremo di conoscere e di riprendere insieme.

Oltre il fatalismo e la rassegnazione.

Credo che uno dei punti fondamentali sia dato al numero 8 dell’Enciclica, quando il Papa dice di voler richiamare a tutti il “bellissimo segreto per sognare e rendere la nostra vita una bella avventura”. Essere fraterni, in un mondo come il nostro, significa acquisire una mentalità nuova, capace di far superare a tutti quello scetticismo o quel cinismo con cui molti guardano il mondo di oggi.

Segni di speranza.

A cosa deve portare il richiamo ad essere “fratelli tutti”? Ad un mondo dove si gusta, ancora, la fantasia dello Spirito che richiama tutti alla Verità che rende vera e bella una vita. Di qui l’idea di fornire, in otto capitoli, una sorta di “cassetta per gli attrezzi” per realizzare quello che poi il papa spiega al numero 68: “Siamo stati fatti per la pienezza che si raggiunge solo nell’amore. Vivere indifferenti davanti al dolore non è una scelta possibile”.

Oltre l’indifferenza.

Vivere un atteggiamento fraterno, che è quello che ci proponiamo di fare questa settimana, significa proprio superare qualsiasi barriera di indifferenza che ostacola i rapporti tra noi.

Iniziamo ad essere capaci di andare oltre l’indifferenza nelle nostre case, nelle nostre famiglie, magari rinsaldando i rapporti con chi vediamo poco e sentiamo poco (magari a partire proprio da quei nonni che, in altre fasi della vita sono stati preziosi e insostituibili).

Poi potremmo proseguire cercando di non essere indifferenti in Parrocchia e, quindi, cercando modalità per conoscere ed essere vicino a quei gruppi di lavoro, movimenti, associazioni… ai quali non apparteniamo e che vivono con noi in comunità. Una catechista conosce gli allenatori? Un membro dell’animazione liturgica conosce e si interessa di chi fa parte anche del Consiglio Pastorale? Un appartenente all’azione cattolica, o a Cl, o ai focolarini, conosce membri del movimento a cui non appartiene e stima il loro modo di cercare di servire il Signore nell’unica Chiesa? Sono solo esempi piccoli, tratti dalla nostra piccola comunità. Eppure quanto è importante che iniziamo a far nascere piccoli segni di fraternità proprio tra noi. Credo che questa sia la cosa essenziale che ci viene raccomandata. Ecco il modo per cominciare ad essere “fratelli tutti” cominciando da quei fratelli che vediamo e che, magari troppo spesso non ascoltiamo”.

Una buona settimana in preparazione al mandato missionario che riguarda tutti!

Il vostro parroco,