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Chiamati a sperimentare il perdono e la grazia. 

Quest’anno tutti ricordiamo la Pasqua celebrata via streaming e senza riti. Senza la “cena del Signore”, la “lavanda dei piedi”, senza la via Crucis anche se vedo e sento che molti ricordano di aver voluto vedere il passaggio della Croce della Pandemia che ancora veneriamo e onoriamo ogni venerdì. Senza la veglia pasquale, senza il rinnovo delle promesse battesimali… Soprattutto senza la “confessione pasquale”, segno del perdono di Dio che entra nelle nostre vite. Alcuni, poi, hanno “recuperato” la confessione, altri, come si dice, non hanno ancora “fatto Pasqua”. 

Il vangelo di oggi ricorda che tutti siamo chiamati, ciascuno ha una vocazione preziosa davanti al Signore. Ebbene, la prima vocazione che abbiamo tutti è la chiamata a rendere la nostra vita felice grazie al perdono che entra nella nostra storia e che abbraccia la nostra vita. 

Il Perdono di Assisi.

Si dice che, in un’epoca di grandi scontri, in un’epoca di grandi peccatori (ma quale epoca non lo è?), Francesco chiese al Papa un segno di particolare misericordia, attraverso un’indulgenza speciale. Un’indulgenza che ciascuno potesse ricevere senza pellegrinaggi, senza andare in santuari remoti, ma anche standosene a casa, nella propria comunità. Pare che al Papa che chiese a Francesco “quanti anni di  indulgenza vuoi?”, il Santo abbia risposto: “non anni, ma anime!”. Così nacque il perdono di Assisi, che, in mezzo all’estate, può essere anche per noi un richiamo alla verità e allo splendore della fede.

Vivere il perdono di Assisi.

Come vivere questo perdono? Vivendo bene la confessione, segno della misericordia di Dio che entra nella nostra vita. Forse questo tempo estivo, non uguale a quello degli altri anni, potrebbe essere anche per noi l’occasione per verificare la nostra vita. Soprattutto dal punto di vista spirituale. In questo anno così diverso dal solito non sono mancati i richiami della fede: che fine hanno fatto nelle nostre anime?

In questo anno così diverso dal solito siamo stati chiamati ad aprirci alla dimensione di una più operosa carità: che fine hanno fatto questi appelli dentro di noi? Come sta lavorando la grazia di Dio che ci è data? Come stiamo camminando dietro al Signore? Chissà, magari anche per noi questa estate potrà essere l’occasione buona per metterci davanti al Signore, per aprire con lui il dialogo della misericordia e del perdono, per vivere una confessione distesa, serena, capace davvero di farci capire che, senza il Signore e senza la sua grazia, noi non siamo davvero nulla. Apriamo le porte del nostro cuore alla misericordia e al perdono: troveremo intanto un ristoro per la nostra coscienza, ma, poi, soprattutto, sapremo dare senso alla nostra vita anche in un tempo così difficile come quello che stiamo vivendo. Maria, Madre della Divina grazia, interceda sempre per noi. A tutti un buon mese di Agosto: a chi rimane a casa l’invito a vivere le diverse iniziative di questo mese per un’estate dello Spirito; a  chi va in vacanza un buon riposo. Anche dell’anima.

Il vostro parroco,